PGIM Investments è la divisione di distribuzione dei fondi di PGIM, tra i primi 10 maggiori gestori patrimoniali al mondo con oltre 1500 miliardi di dollari in gestione. PGIM Investments offre una gamma di soluzioni ampiamente diversificate in termini di asset class e di stili ed il modello multi-manager adottato combina i vantaggi della dimensione globale con le competenze specialistiche nei mercati pubblici e privati.
PGIM investment è la Società di Gestione del Risparmio appartenuta dal gruppo finanziario internazionale Prudencial Financial, la cui caratteristica principale è quella di essere organizzata in differenti affiliate che si occupano ciascuna di una singola classe di attivo. In contesti di mercato difficili da navigare, la specializzazione permette di giungere a risultati molto importanti in termini di performance aggiustate per il rischio.
In un’intervista rilasciata a Finance TV, Alessandro Aspesi, Head of Italy di PGIM Investment, entra nel dettaglio descrivendo le peculiarità del modello multi manager di questo gruppo. Sbarcata in Italia a marzo 2022 in una fase di mercato certamente complessa, PGIM Investment, sotto la guida di Alessandro Aspesi, si articola in differenti SGR di riferimento, specializzate su singole asset class.
PGIM Investments è infatti la società di distribuzione delle strategie di PGIM Fixed Income (obbligazionario), Jennison Associate (azionario), PGIM Real Estate (immobiliare) e PGIM Quantitative Solutions (multi-asset a ritorno assoluto con approccio quantitativo), ovvero quattro realtà-asset class che rappresentano il ramo gestionale di Prudential Financial designate secondo il principio dell’esclusività e della specializzazione, anche in ottica di azzeramento del rischio di conflitto di interesse.
Le singole SGR si concentrano sulle rispettive classi di attivo senza entrare in competizione, generando risultati importanti in contesti di mercato volatili e ad altissima complessità.
Quali sono le strategie di investimento più efficaci secondo PGIM Investment
I mercati finanziari si trovano oggi ad un punto di svolta. Negli ultimi venti anni, i mercati obbligazionari hanno rappresentato una fonte di contenimento dei rischi rispetto ai mercati azionari, in grado di svolgere una funzione di “cuscinetto” all’interno di un portafoglio bilanciato con prodotti azionari e condizionando fortemente gli approcci agli investimenti.
I mercati azionari e quelli obbligazionari sono generalmente caratterizzati da un andamento cosiddetto di correlazione negativa (al salire dell’uno, l’altro scende e viceversa), quasi una “regola” di mercato, per cui la prassi è sempre stata quella di proteggere il portafoglio diversificandolo su entrambe le asset class.
A causa delle spinte inflattive, innescatesi contestualmente alle tensioni geopolitiche, i mercati si trovano in una situazione anomala : azioni e obbligazioni si muovono nella stessa direzione, in una inconsueta discesa parallela che trova spiegazione nei timori di una stretta monetaria e nel rischio di una recessione.,
Per navigare in questo contesto turbolento, le strategie che PGIM Investment offre alla propria clientela sia privata che istituzionale, sono decorrelate ai mercati. Le Global Macro, ad esempio, identificano le opportunità di investimento su alcuni trend del mercato scaricando l’esposizione al rischio sulle classi di attivo maggiormente sotto pressione. Un’altra classe di attivo molto interessante, è l’investimento immobiliare, sia per la possibilità di ancorare i flussi cedolari ed i rendimenti a quello che attiene il costo della vita, sia perché positivamente correlati all’inflazione, offrendo una protezione naturale nel medio e lungo periodo.
Contrasto all’inflazione in termini di gestione della volatilità
La strategia di PGIM Investment si orienta su investimenti che possano rispecchiare il sentiment di mercato, investimenti che predominano come fattore value o come fattori momentum, che sfruttano la forza relativa di una determinata asset class rispetto ad un’altra o, ancora, carry trade (che si focalizzano sulla capacità di apportare un flusso di rendimento senza essere ancorate ai mercati).
Tra i fondi PGIM da segnalare, vi è Global Macro gestito da PGIM Wadhwani, la cui caratteristica è quella di identificare fonti di investimento decorrelate al mercato cercando di investire nei premi a rischio e in alcuni stili di gestione che possano diversificare il portafoglio. La strategia, che nasce nel 2015 ed il cui ritorno annualizzato è intorno al 6% netto, si rivolge a quella clientela che sceglie l’esposizione ai mercati ma vuole contenere il rischio. Per la clientela istituzionale più esigente, strategie immobiliari come PGIM Real Estate, rappresentano una alternativa efficace per disancorarsi dalle dinamiche immediate del mercato e focalizzarsi su una gestione in grado di offrire un flusso cedolare sostenibile.
Qual è la view di mercato per il 2023 secondo PGIM Investment?
Secondo Aspesi la view per il prossimo anno, è una combinazione delle differenti visioni delle varie SGR. La situazione è ancora critica, ci si sta avvicinando a punti di inversione soprattutto nell’ambito obbligazionario, ma la strada è ancora incerta.
Le banche centrali americane sono molte aggressive nel rialzare i tassi di interesse per contrastare una inflazione principalmente domestica, concentrata essenzialmente sul mercato del lavoro. In Europa e nel Regno Unito le banche centrali combattono una inflazione da offerta che ha origine nel forte rialzo delle materie prime e, ovviamente, nel costo dell’energia mentre in Cina, la banca centrale sta adottando una politica accomodante con l’obiettivo di rilanciare il settore produttivo e dei consumi, in un contesto economico che appare in difficoltà.
Le situazioni da fronteggiare sono variegate, gli obiettivi da raggiungere diversificati e, di conseguenza, le ricette utili sono diverse.
Il mercato obbligazionario è prossimo ad un punto di inversione mentre per quanto riguarda i mercati azionari si è assistito ad una forte reazione dei titoli legati al ciclo economico e alle materie prime e, come contropartita, ad una forte flessione dei titoli legati alla crescita come il tech e il biotecnologico, che tendono ad avere una esposizione ai tassi di interesse molta alta.
Rispetto all’ambito immobiliare, il focus è su settori propedeutici a lavorare nell’ambiente inflattivo come quelli dell’office, della logistica, dell’hospitality, ed il settore residenziale. Anche dal punto di vista azionario secondo Aspesi di PGMI Investment, ci sono buone aspettative perché si torni a investire in titoli di crescita ma i tempi non sembrano essere ancora ideali.