Si stima che il mercato dei Pir cresca ulteriormente: oltre 50 le aziende che si prevede si quoteranno nel 2018 e che beneficeranno della raccolta.
Primo anno decisamente positivo per i Pir, i piani individuai di risparmio che hanno superato le aspettative del governo e sono stati la fortuna del risparmio gestito italiano. Anche grazie all’incentivo fiscale previsto (zero tasse se il Pir viene tenuto per 5 anni) nei primi 12 mesi di vita sono stati raccolti circa 11 miliardi di euro e si prevede che saranno oltre 50 le aziende che si quoteranno nel 2018 e che beneficeranno della raccolta. È quanto emerso nel corso di un incontro promosso dal Mef alla Borsa di Milano, che si è tenuto qualche giorno fa e al quale hanno preso parte anche rappresentanti di Consob, Assogestioni, Assoimmobiliare, Ania, Confindustria e operatori del settore.
I partecipanti hanno riconosciuto il successo dello strumento, che contribuisce ad avvicinare le piccole e medie imprese al mercato dei capitali e a dare vitalità ai mercati italiani (in particolare all’Aim e al segmento Star).
Tra le più recenti novità il fatto che il regolatore, con la legge di Bilancio 2018, abbia deciso di aprire il mercato dei Piani di risparmio anche al settore immobiliare, nel tentativo di risvegliare questo comparto dal suo lungo letargo. Lo sforzo, volto quindi a far riaprire il settore, va letto in maniera positiva ma lo strumento rischia di amplificare ulteriormente le distorsioni già viste lo scorso anno sul listino per effetto della scarsità di società immobiliari quotate.
“I Pir sono lo strumento per portare il risparmio degli Italiani alle imprese italiane. Il loro debutto nel 2017 è stato un grande successo – ha sottolineato Fabrizio Pagani, capo della segreteria tecnica del Ministro Padoan – Adesso lo sforzo collettivo deve essere quello di allargare la platea dei beneficiari, per esempio facendo quotare più imprese e portando risorse alle imprese non quotate. C’è la volontà per avviare un percorso che può avere effetti notevoli di trasformazione e rafforzamento dell’industria italiana”.
L’amministratore delegato di Borsa Italiana, Raffaele Jerusalmi, ha rimarcato come si sia appena concluso “un anno record per i mercati azionari di Borsa Italiana e l’introduzione dei piani individuali di risparmio ha contribuito al raggiungimento di questo risultato. Dall’aumento delle società quotate e della liquidità, alle performance degli indici rappresentativi delle Pmi, al successo delle Spac fino al consolidamento del mercato Aim Italia, i Pir hanno rappresentato un elemento decisivo favorendo la presenza di investitori domestici. Accogliamo con favore l’estensione al settore immobiliare, per il quale Borsa Italiana mette a disposizione mercati dedicati’’.