La Fed lancia l’allarme per l’economia. Cade l’euro e record per il bund future. E intanto l’oro riparte. Tutti segnali negativi per le borse mondiali.
IL CATTIVO TEMPO – Le borse internazionali hanno vissuto un ottimo luglio che faceva presagire qualcosa di importante in pentola ma invece, i listini mondiali hanno girato la faccia al bel tempo che , comunque, tanto bello non era. Troppe le incertezze che pesano sulle economie mondiali, soprattutto su quella americana, che cerca a tentoni di riprendersi ma la malattia sembrerebbe essere cronica.
LE DICHIARAZIONI – La prima causa dell’inversione di tendenza sono state le dichiarazioni del presidente della Fed, Ben Bernanke sulle condizioni non proprio ottimale dell’economia mondiale ma soprattutto di quella della prima potenza dei mercati finanziari. Le spiegazioni dell’inversione di tendenza
economica mondiale. Per Bernanke l’economia americana deve fare ancora molta strada per uscire dalla crisi. La fiducia sulla crescita si è ridotta e ci vogliono nuovi incentivi per far ripartire l’economia. In altre parole la politica di allentamento quantitativo non si andrà ad esaurire, anzi la Fed tornerà ad acquistare titoli di stato a lungo termine, ed al contempo il livello dei tassi di interesse rimarrà eccezionalmente basso per un periodo prolungato.
Sulle dichiarazioni del banchiere americano è doveroso un appunto : Bernanke di solito nei suoi discorsi cerca di trovare nella situazioni congiunturale economica degli USA dei risvolti positivi,ma questa volta così non è stato. Bernanke ha parlato chiaro come mai aveva fatto, talmente trasparente nel suo discorso, che ha impaurito un po’ tutti. Forse il governo americano e gli economisti a seguito hanno finalmente capito che la prima potenza economica mondiale non è più tale ?
OBAMA IN AIUTO – Ma gli indizi di una frenata dell’economia mondiale arriva anche dal governo di Obama, il quale ha stanziato nuovi aiuti al mercato immobiliare. Infatti l’amministrazione di Obama ha messo a disposizione 3 miliardi di dollari per proprietari di abitazioni che attualmente non hanno occupazione oppure si trovano in precarie condizioni di salute. Basti considerare che nel primo semestre del 2010 i pignoramenti di case sono stati 1,62 milioni, una cifra record.