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Recessione o Ripresa? La risposta arriva dai dati Pmi

La lettura dell’indice pmi flash dell’Eurozona migliora a luglio e torna sopra i 50 punti. Grazie al buon andamento della Francia e all’impennata della Germania, l’indice composito dell’area euro è avanzato da 48,7 a 50,4 punti, sopra gli attesi 49,1 punti, portandosi ai massimi da 18 mesi e superando la soglia dei 50 punti che separa le fasi di espansione da quelle di contrazione dell’economia. 

 
"Il miglior valore del pmi in un anno e mezzo fornisce unj risultato incoraggiante che suggerisce come l’eurozona potrebbe, finalmente, uscire dalla recessione nel terzo trimestre", ha commentato Chris Williamson, chief economist di Markit, che ha sottolineato come la ripresa sembra essere guidata da una generale crescita del manifatturiero (l’indice manifatturiero è cresciuto da 48,8 a 50,1 punti, oltre i previsti 49,1 punti) mentre anche nel settore terziario si registrano segnali di stabilizzazione (l’indice sui servizi è salito da 48,3 a 49,6 punti, ai massimi da gennaio 2012, contro gli attesi 48,7 punti).
 
"I dati del Pmi europeo sono stati molto importanti e potrebbero rappresentare un vero e proprio spartiacque tra la recessione e la crescita, seppur modesta. I dati stanno trascinando soprattutto i settori ciclici come le banche e le auto". Lo ha affermato Stefano Mach, gestore senior di Azimut Holding, a milanofinanza.it.
 
Per l’esperto nella seconda parte dell’anno "ci saranno dei segnali di recupero. Per fine anno potrebbero esserci delle sorprese positive per quanto riguarda la crescita globale. Sui mercati emergenti siamo cauti e abbiamo ridotto le nostre posizioni sugli Usa. In questi mesi abbiamo, al contrario, aumentato le posizioni sull’Europa. Per i Paesi emergenti ci sono alcuni fattori di rischio come per esempio le revisioni al ribasso delle aspettative di crescita e l’ipotesi di una ripresa dell’inflazione. Tra i mercati emergenti più a rischio c’è il Brasile" le cui stime di crescita sono state ridimensionate sensibilmente. 
 
"Siamo invece positivi per i mercati più vicini all’America, come per esempio il Messico. La Corea è da" preferire "rispetto alla Cina". Riferendosi all’Europa, Mach sostiene che "ci sarà una ripresa dell’economia e ne beneficeranno soprattutto i titoli che appartengono ai settori ciclici".