Il sentiero è stretto. Non vi sono alternative al risanamento dei conti pubblici, al ritorno alla cultura della stabilità, ma neppure vi sono alternative alla ripresa della crescita, senza la quale il riequilibrio della finanza pubblica e il rafforzamento del sistema bancario sono obiettivi irraggiungibili.
BANCA D’ITALIA: La crescita deve trovare il suo motore nelle riforme e nel cambiamento tecnologico delle imprese. Ecco il principale messaggio dell’intervento del governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, all’assemblea ordinaria dell’Abi nel cinquantenario dell’Associazione. Un messaggio che è anche un’efficace sintesi delle dieci pagine del suo discorso. E ciò in un momento in cui consumi e investimenti restano deboli perché i redditi reali ristagnano e le prospettive dell’occupazione sono incerte. Dunque, è anche un’efficace difesa della necessità di far crescere i redditi e di dare una prospettiva migliore al lavoro.
BANCHE: La constatazione dell’assenza di alternative allo stretto sentiero delineato diviene poi un deciso impulso impresso dall’autorità monetaria e implica che tutti i soggetti facciano concretamente la propria parte. Le banche innanzitutto, tornando a essere vicine alle imprese, in particolare quelle medie e piccole, e sapendo discernere (e qui Draghi ribadisce un concetto a lui caro) «l’impresa meritevole anche quando i dati non sono a suo favore»; ma anche migliorando, in generale, il rapporto con l’utenza nel quale pur sono stati fatti progressi e potenziando la loro organizzazione in materia di presidi antiriciclaggio; soprattutto, predisponendosi adeguatamente all’applicazione, dopo la fase di transizione, di Basilea 3.
RIFORME: Ma, poi, vi è la parte che spetta a tutti coloro impegnati, in campo internazionale innanzitutto, nel processo di riforma delle regole della finanza: dall’introduzione, per le banche, di requisiti prudenziali aggiuntivi, alla possibile adozione di vincoli strutturali, alla disciplina dei derivati, alla riduzione delle possibilità di propagazione del contagio innescato dai casi di crisi, alla definizione del concetto di capitale, eccetera. Sono utili anche sistemi di assicurazione dei depositi e fondi per la risoluzione delle crisi, ma essi costituiscono un complemento delle regole certe e condivise che devono essere adottate per gestire le crisi stesse (riducendo l’azzardo morale) nonché degli interventi in varie forme sul capitale degli istituti. Solo in aggiunta a queste sostanziali innovazioni le forme assicurative e i fondi in questione, finanziati privatamente e adeguatamente disciplinati, possono svolgere una funzione efficace.
VIGILANZA: In tal modo il governatore prende netta e incisiva posizione nel dibattito avviatosi in questi giorni sulla proposta lanciata da Alessandro Profumo. Nella definizione di una nuova architettura di vigilanza nel Vecchio Continente un compito, non di secondo piano, spetta alle autorità europee, che dovranno attribuire ai progettati organi di controllo sovranazionali i necessari poteri di coordinamento e conferire un ruolo alla Banca centrale europea e a quelle nazionali nel costituendo European systemic risk board, innanzitutto per sfruttare al meglio le sinergie tra politica monetaria e politica macroprudenziale.
STRESS TEST: Quanto ad alcune decisioni da assumere in questi giorni, importante sarà la massima trasparenza nella comunicazione dei risultati e dei metodi adottati per gli stress test insieme con l’esternazione delle ipotesi assunte a base dei relativi esercizi; dovranno essere resi possibili un coordinamento e una comparazione tra prove svolte, nelle diverse giurisdizioni, con modalità diversificate.
RIPRESA E MISURE DI IMPULSO: Le imprese devono mirare al cambiamento, in specie a quello tecnologico. Il Bollettino di Via Nazionale ha sottolineato che in quest’anno e nel 2011 la ripresa sarà trainata dalla domanda estera. Ecco perché, si osserva, nelle economie avanzate, dati i margini di incertezza della ripresa internazionale, sarà fondamentale la solidità delle componenti della domanda interna, una volta esaurite le misure di stimolo. Si torna così alla necessità delle misure di impulso e, di qui, al tema delle riforme, e tra queste anche la lotta all’evasione fiscale, non potendo la crescita essere sospinta dalla politica monetaria o dal debito. Dunque, tutto si tiene. La determinazione nel riformare e nell’innovare deve costituire l’agenda di tutti i soggetti. È un’agenda ambiziosa, dice Draghi, ma essa suggerisce l’unica strada oggi da percorrere. Ma anche equità nella promozione dei necessari provvedimenti. E, prima ancora, capacità di analisi, desiderio di conoscere. In perfetto stile einaudiano.