Continua l’emorragia di ricchezza privata
Sovranisti ma non troppo. Nel giro di tre anni sono ben 130 i miliardi di risparmi degli italiani finiti sotto la gestione di grandi opertaori stranieri, dopo aver acquisito gli asset manager italiani Banca Leonardo, Kairòs e Pioneer. I patrimoni privati in Italia sono molto elevati e fanno chiaramente gola all’estero: starebbe al Bel Paese tutelarli e cercare di tenerli dentro i confini.
“Nel nostro Paese la ricchezza privata ammonta a circa 10mila miliardi – dice Mauro Panebianco di PwC al Sole 24 Ore – ma la parte interessante per gli operatori stranieri è rappresentata dalla componente di liquidità che resta depositata sui conti correnti e da quella legata al risparmio amministrato, che insieme valgono fra i 2.500 e i 3mila miliardi, denaro che si punta a spostare verso prodotti di risparmio gestito”.
Dopo la scelta di UniCredit di “mollare” FinecoBank spunta un’altra potenziale preda succulenta per gli operatori esteri. Ha un patrimonio di 74 miliardi, un modello di business valido e risultati molto validi. Così un’ulteriore fetta di ricchezza potrebbe presto lasciare l’Italia. E sebbene sia un tema meno adatto alla propaganda, anche di questo dovrebbe occuparsi la politica.