Gli operatori finanziari temono che nel secondo semestre dell’anno in corso, potrebbe capovolgersi a curva dei tassi di lungo periodo positivamente, dopo che per un lunghissimo periodo è rimasta inclinata al ribasso. A dire la verità in parte una cosa del genere si è già verificata nelle scorse settimane, con i listini in balìa della volatilità non appena è avvenuto un primo movimento rialzista dei tassi degno di nota. Si teme che la Fed possa fare un passo indietro sul piano di quantitative easing già dopo l’estate.
Queste aspettative di graduale exit strategy della Fed hanno già sollevato la curva dei rendimenti americana nelle ultime 2-3 settimane. La risalita dei tassi americani può far male ai mercati abituati da oltre 4 anni alle iniezioni di liquidità della Fed, che da settembre 2012 avvengono al ritmo di 85 miliardi di dollari al mese.
Gli investitori sono stati colti di sorpresa. Doug Forsyth – chief investment officer fixed income Us di Allianz Global Investors e money manager del fondo Allianz Us High Yield – ricorda che “un mese fa, il possibile aumento dei tassi a lungo termine era il fattore di rischio in assoluto più sottovalutato dai mercati”. L’errore veniva amplificato quando gli investitori allungavano le scadenze dei bond per ottenere extra-rendimenti, partendo dalla convizione sbagliata che i Treasuries americani sono un porto sicuro privi di rischio. L’esperto sottolinea che “siamo sulla coda di una lunga fase di riduzione dei tassi che dura da 25 anni ormai”.
Secondo lo specialista di Allianz, “il giro di boa è arrivato in anticipo”. Dopo la recente correzione del mercato obbligazionario globale, da inizio anno i corporate bond perdono l’1,5%, i T-Bond Usa a 10 anni il 2,7%. Si salvano solo gli high-yield bond(+4,5%). Ipotizzando uno scenario più instabile nei prossimi mesi, le emissioni ad alto rendimento saranno probabilmente quelle in grado di assicurare maggiore protezione, visto che all’aumentare della cedola si riduce la duration. Tuttavia, in caso di aumento del sentiment di risk off, i bond più speculativi potrebbero soffrire molto.