Il prossimo 2 agosto 2022 entrerà in vigore l’obbligo di inserire nella valutazione di adeguatezza MiFID II anche l’assesment di sostenibilità, nell’ottica di un’integrazione delle preferenze degli investitori suoi temi sostenibili. La novità vede Istituzioni, industria e consulenti finanziari in prima linea (soprattutto sul fronte comunicazione) nella diffusione ai risparmiatori della cultura ESG per i loro investimenti.
Il tema è stato anche al centro di una delle conferenze, organizzate da Assogestioni, durante l’annuale Salone del Risparmio “Parliamo sostenibile: come spiegare l’ESG al tuo cliente”; nel corso dell’incontro, Istituzioni e attori del mondo finanziario hanno discusso su come gli intermediari devono prepararsi al confronto con i clienti sui temi della sostenibilità. Parola d’ordine: “complessità”.
Cos’è e quali sono le finalità della MiFID II e come incide sui clienti che vogliono investire in sostenibilità
La MiFID (acronimo di Markets in Financial Instruments Directive) è una direttiva europea a tutela degli investitori, che impone agli intermediari (in particolare banche e imprese di investimento) e ai consulenti finanziari di fornire una serie di informazioni ai propri clienti prima di effettuare operazioni di investimento, al fine di renderli consapevoli delle condizioni e delle modalità di svolgimento del loro rapporto con l’intermediario.
La MiFID II rivede e amplia la versione precedente in materia di prestazione dei servizi di investimento, a tutela degli investitori retail, di definizione dei servizi di consulenza indipendenti e adeguatezza della comunicazione. La normativa MiFID II è stata adottata dal Parlamento Europeo il 15 aprile 2014. Secondo le prime scadenze, i singoli Stati membri avrebbero dovuto adottare le misure entro luglio 2016, recependo poi le norme entro il 3 gennaio 2017. Nel febbraio 2016, però, Bruxelles è intervenuta per posticipare di un anno l’effettiva applicabilità di MiFID II che, successivamente, sarebbe dovuta entrare in vigore il 3 gennaio 2018.
La comunicazione della sostenibilità: al centro delle direttive MiFID II ed ESMA
In questo scenario, nel luglio del 2021 la Commissione Europea ha aggiornato il regolamento e la direttiva delegata alla MiFID II al fine di integrare i fattori di sostenibilità; conseguentemente l’ESMA (European Securities and Markets Authority) – organismo col compito di sorvegliare il mercato finanziario europeo – ha rivisto le proprie linee guida in materia di adeguatezza. Il lavoro dell’ESMA si è concentrato in particolare su quattro aree:
- La raccolta delle informazioni dai clienti.
- I processi e i sistemi per garantire adeguatezza.
- Gli aspetti organizzativi interni degli intermediari.
- L’informativa ai clienti.
Soprattutto relativamente all’ultimo punto, le modalità di comunicazione della sostenibilità risultano decisive per offrire ai risparmiatori preziose indicazioni strategiche di investimento. Da un sondaggio di Assogestioni, che ha esaminato un campione di consulenti finanziari, è emerso che per questi ultimi l’aspetto comunicativo (rispetto ai temi ESG) è considerato cruciale per svolgere il proprio lavoro.
Comunicare la sostenibilità ai clienti: come farlo in modo efficiente?
Nel corso del Salone del Risparmio 2022, il binomio comunicazione-sostenibilità è stato affrontato in diversi incontri tra gli esperti del mondo della consulenza e della finanza; ciò che si è rilevato è stato il concetto per cui per comunicare in maniera efficace è necessario adottare un approccio chiaro, semplice e soprattutto evitare l’eccesso di informazioni, che può essere fonte di confusione per gli investitori.
Secondo Andrea Ragaini – Vicedirettore generale Banca Generali – ad esempio, le leve da sfruttare per comunicare l’ESG al cliente sono:
- La formazione.
- L’adozione di uno storytelling semplice e chiaro.
- Il ricorso ai Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite, che aiutino a capire con chiarezza quali sono le mete intermedie nel percorso di sostenibilità.
Da ultimo, secondo Ragaini, è importante far capire che integrare i fattori ESG nel processo di investimento aiuta a intercettare i rischi che un approccio tradizionale non avrebbe rilevato.
L’educazione economica del consulente finanziario: una marcia in più per comunicare in maniera efficace la sostenibilità al cliente
In questo contesto, l’educazione finanziaria, sia dei consulenti che (e soprattutto) dei risparmiatori è fondamentale. A tal proposito, FEduF (Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio) – presente al Salone del Risparmio 2022 con la sua Direttrice generale, Giovanna Boggio – da sempre lavora sull’educazione finanziaria come una “questione culturale” e, proprio perché si tratta di un argomento complesso, risulta fondamentale collaborare e supportare i clienti, in primis informandoli.
“L’educazione finanziaria è una questione di comunicazione ma anche culturale” – continua la Direttrice di FEduF – “È essenziale, dunque, accendere una curiosità, trovando chiavi di comunicazione per entrare nella testa delle persone che, come sappiamo, tendono a chiudere le porte quando si parla di scelte finanziarie, perché si tratta di decisioni difficili”.
Comunicazione, informazione e formazione: sono questi i concetti che vanno insegnati ai consulenti e intermediari, che devono essere abili nel trasmettere in maniera credibile i temi della sostenibilità ai consumatori, che necessitano di una figura che li guidi in direzione di un’effettiva transizione ESG.