In questo report presentiamo ai lettori tre società internazionali, al centro dell’attenzione degli analisti, leader rispettivamente nei settori strategici di Agricoltura, Rifiuti, ed Energie Rinnovabili, considerati tra i business più promettenti del nuovo decennio.
FUTURO E INVESTIMENTI. Nel corso delle ultime sedute i mercati azionari internazionali hanno continuato a muoversi attorno ai massimi degli ultimi 24 mesi, dopo le notizie positive provenienti dalle trimestrali di alcune delle maggiori aziende internazionali. Anche se siamo appena all’inizio della campagna utili, con molte società che devono ancora divulgare i risultati relativi al quarto trimestre, le prime indicazioni sono stati nettamente migliori delle attese degli analisti, e questi dati sembrano confermare un pieno di utili che rafforza le convinzioni sulla solidità della ripresa economica globale.
A supporto di questa tesi si inserisce la forte crescita del Pil cinese, salito nel 2010 a +10,3% ad un tasso superiore alle stime degli analisti. Grazie a questi progressi record, la Cina ha superato in termini reali il Giappone, diventando di fatto la seconda maggiore economia del pianeta.
LA CINA PRIMA POTENZA. Secondo gli economisti, qualora questo trend dovesse proseguire nei prossimi anni, già entro il 2020 la Cina potrebbe superare anche gli Stati Uniti, diventando in assoluto la prima economia al mondo. Più in generale, i paesi emergenti continuano ad evidenziare crescite record che stanno progressivamente modificando e spostando i grandi equilibri economici internazionali. In questo contesto, per beneficiare di questo trend, già da diversi anni abbiamo orientato più decisamente i nostri portafogli verso queste aree strategiche del mondo, privilegiando quelle società internazionali con quote crescenti di fatturati derivanti proprio dai paesi emergenti.
Tra queste, abbiamo preferito quelle aziende che hanno dimostrato nel tempo una maggiore attenzione verso gli azionisti, con management di qualità e chiare politiche di dividendi in crescita. Secondo numerosi e importanti studi storici, nel lungo termine infatti, i dividendi costituiscono una componente fondamentale della performance complessiva.
I DIVIDENDI. In un importante editoriale del Financial Analysts Journal del 2003, intitolato “Dividends and the Three Dwarfs”, Robert D. Arnott, noto economista e investitore Usa, ha esaminato le varie componenti della performance azionaria negli ultimi 200 anni, dal 1802 fino al 2002. I risultati di questa lunga analisi storica hanno messo in evidenza come fino ad oggi i dividendi siano stati di gran lunga la principale fonte di rendimento reale derivante dall’investimento in azioni.
Per giungere a queste conclusioni, Arnott ha scomposto la perfomance in quattro distinte parti: utile da dividendi, inflazione, aumento delle valutazioni (capital gain) e reinvestimento dei dividendi. Secondo i dati storici, il rendimento annuo composto ottenuto nel periodo dalle azioni Usa è stato pari al 7,9% annuo. In base a questa performance, 100 dollari investiti in borsa nel 1802, sono diventati ben 459 milioni di dollari a fine 2002.
Analizzando il rendimento, Arnott ha messo in evidenza che sul 7,9% conseguito, ben il 5% è derivato da dividendi, 1,4% da inflazione, 0,6% da capital gain e 0,8% dai reinvestimenti dei dividendi. In base a queste analisi storiche Arnott ha concluso il suo studio con queste importanti considerazioni:
“A meno che i manager non siano in grado di mettere a segno nel tempo forti e continue crescite degli utili delle aziende amministrate, i dividendi costituiscono senza dubbio la maggiore fonte di guadagno che possiamo attenderci dalle azioni.”
Agricoltura, rifiuti e energie alternative – Tre società a dividendo per i temi caldi del nuovo decennio
TOPO ANALISTI. Gli analisti non hanno dubbi. I grandi esperti contenuti nel pannello di oltre 25 analisti e Guru internazionali da noi regolarmente monitorati possono avere idee differenti sul futuro dell’economia globale o sulle prospettive di singole aziende. Su queste considerazioni però tutti concordano.
Tre settori in particolare, quali agricoltura, gestione dei rifiuti e sfruttamento delle energie rinnovabili sono oggi sicuramente tra i temi più caldi per il 2011 e per il prossimo decennio. Tutti i grandi investitori mondiali detengono oggi in portafoglio quote di investimento rilevanti in società operanti in questi settori. Warren Buffet, considerato come uno dei maggiori esperti di azioni a livello internazionale, nel 2008 ha investito pesantemente su BYD, una azienda cinese che produce batterie per auto elettriche, in previsione del lancio in grande stile nei prossimi anni di questo tipo di autovetture.
In soli due anni Buffet ha già realizzato una plusvalenza record di oltre il 700%! Contestualmente, l’amico Bill Gates, fondatore di Microsoft, sta destinando quote crescenti del suo patrimonio verso il settore strategico della raccolta e riciclaggio dei rifiuti, acquistando azioni di una delle maggiori aziende americane del settore. Infine Jim Rogers, considerato come uno dei massimi esperti mondiali di materie prime, già da tempo sta raccomandando di destinare quote sempre maggiori al comparto dell’agricoltura in previsione, considerato il costante aumento della popolazione mondiale da sfamare e i conseguenti e prevedibili aumenti di prezzo dei prodotti coltivati.
L’esempio del grano, salito del 35% in soli sei mesi, secondo Rogers è soltanto l’inizio che preannuncia una lunga corsa del settore. Dopo queste considerazioni, appare chiaro che vogliamo indirizzare i nostri investimenti verso questi grandi macro trend dei prossimi anni alla luce del forte interesse manifestato dai grandi investitori e analisti. Agricoltura, rifiuti e energie rinnovabili sono a nostro avviso tre settori che non dovrebbero mancare in ogni portafoglio diversificato che miri a crescite superiori. In questo contesto, abbiamo identificato tre aziende leader sottovalutate, specializzate ciascuna in ognuno dei tre comparti, con una lunga storia di dividendi in crescita, giudizi positivi degli analisti e target potenziali elevati nel medio termine.
Si tratta in sintesi di una sorta di elite in questi settori strategici. Vediamo ora nel dettaglio i titoli:
1) Agricoltura – Ogni giorno nel mondo, le 29.000 persone che lavorano in questa importante multinazionale si occupano di agricoltura in tutte le sue fasi, dal raccolto nei campi fino al prodotto finito, trasformando vaste colture in prodotti che soddisfano le esigenze vitali di cibo ed energia. Con il trasporto, stoccaggio e le attività di trasformazione in più di 60 paesi, la società di cui stiamo parlando converte mais, semi oleosi, frumento e cacao in ingredienti alimentari, mangimi animali, combustibili rinnovabili e prodotti industriali che vengono consumati e utilizzati da milioni di persone ogni giorno. In particolare, la società produzione etanolo dal mais, tecnica che viene fortemente incentivata da parte di tutti i maggiori governi del mondo, preoccupati di reperire nuove forme alternative di energia per soddisfare la crescente domanda globale.
La popolazione mondiale, oggi vicina ai 7 miliardi, dovrebbe aumentare di altri 2 miliardi entro il 2050. Questo significa che ogni giorno avremo nel mondo circa 200.000 persone in più da sfamare. Contemporaneamente, stiamo registrando a livello globale una perdita di aree destinate all’agricoltura, a causa dell’estensione delle aree urbanistiche ed edificabili e della crescente desertificazione di vaste zone.
Secondo recenti statistiche, servirebbero oggi nel mondo oltre 1,2 milioni di chilometri quadrati, pari ad una superficie corrispondente circa ad un terzo dell’India, da destinare all’agricoltura a causa della costante riduzione degli spazi disponibili. Con 35 anni consecutivi di aumenti del dividendo, un price earning pari a sole 10 volte e un rapporto attuale prezzo/fatturati a 0,34 volte, il titolo ottiene un rating di STRONG BUY, come investimento strategico di medio termine. Uno degli analisti da noi monitorati, la scorsa settimana ha assegnato al titolo un target potenziale pari a +102% nel corso dei prossimi 3-5 anni. Attualmente abbiamo destinato a questo investimento una quota pari all’1,3% del totale del portafoglio, con un controvalore pari a 300 azioni. Comprare in data di oggi il titolo.
2) Rifiuti – I rifiuti, in costante aumento anno dopo anno, non sono più considerati un problema, ma una importante risorsa da sfruttare per creare energia in uno dei business più redditizi di questi ultimi anni. In diversi report precedenti avevamo già messo in luce questo trend. Una sola lattina di alluminio riciclata, ad esempio, può fornire abbastanza energia per alimentare una TV per ben tre ore, oppure 14 bottiglie di plastica riciclate possono fornire abbastanza fibra per fabbricare un giubbotto da sci. Fino a quando la popolazione mondiale continuerà a crescere a ritmi così sostenuti, assisteremo di pari passo ad un aumento esponenziale dei rifiuti prodotti.
Con questa semplice considerazione, è facile immaginare che il business dei rifiuti non conoscerà crisi, e proseguirà nella sua regolare crescita, come ha dimostrato anche nella recente fase recessiva. Con i suoi 43.000 dipendenti, attualmente l’azienda di cui parliamo oggi gestisce oltre un quarto di tutti i rifiuti del Nord America, con un volume di circa 74 milioni di tonnellate di materiale raccolto e trasportato ogni giorno da oltre 22.000 camion, per un totale di circa 20 milioni di utenti serviti, tra clienti residenziali, aziende e organizzazioni pubbliche.
La società possiede 273 discariche, con una capacità di raccolta annua di ben 116 milioni di tonnellate, il 72% in più dei suoi diretti concorrenti. Tramite una controllata specializzata in questo settore, la società produce ogni anno più di 450 Megawatts di energia rinnovabile dalle discariche e gestisce 16 termovalorizzatori che producono ben 650 Megawatts dalla combustione dei rifiuti raccolti, un volume di energia capace di soddisfare i bisogni di ben 600.000 abitazioni.
La società, ha annunciato di attendersi una crescita annua dei ricavi tra il 3% e il 5% per ciascuno dei prossimi 3-5 anni, con un utile previsto in crescita ancora più elevata, tra l’8% e il 12% annuo composto. Il titolo vanta dividendi in crescita sequenziale dal 2004 ad oggi, a cui si aggiungono Buy Back annunciati per 685 milioni di dollari, con futuri acquisti di azioni proprie a sostegno dei titoli. Il titolo attualmente fa parte del portafoglio di alcuni dei maggiori analisti da noi monitorati, con un giudizio pari a STRONG BUY e un target di prezzo a +52% dai valori attuali. Abbiamo destinato a questo investimento una quota pari al 1,75% del totale del portafoglio, con un controvalore pari a 350 azioni. Comprare in data di oggi il titolo.
3) Energie rinnovabili – Oltre a gestire alcuni dei maggiori impianti eolici a livello internazionale con alcune delle maxi commesse appena aggiudicate, questa società con i suoi 304.000 dipendenti può essere considerata un vero agglomerato di business all’avanguardia.
L’azienda opera in tutto il mondo, con particolare riguardo ai nuovi paesi emergenti, come in Cina, dove la società gestisce in join venture alcuni dei maggiori parchi eolici del paese. Si tratta in particolare di un investimento adatto per chi punta sullo sviluppo delle grandi infrastrutture energetiche a livello globale.
Nel 2009 questa società ha consegnato all’Arabia Saudita il più grande impianto di desalinizzazione dell’acqua marina mai costruito al mondo, e situato a Marafiq nella provincia orientale del paese, in grado di produrre 800.000 mila metri cubi di acqua potabile e per irrigazione al giorno, pari al 20% di tutta quella ora disponibile in Arabia. Si stima che nei prossimi otto anni verranno investiti nel mondo miliardi di dollari per la costruzione di nuovi impianti di desalinizzazione e per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
La scorsa settimana, alla luce dei brillanti risultati superiori alle attese del quarto trimestre, analisti e investitori hanno nuovamente posto l’attenzione sui titoli della società che sono rimbalzati di oltre il 7% in una sola seduta con scambi di quasi un miliardo di euro in una sola seduta. Il rating degli analisti è STRONG BUY, con un target pari a +31%, a cui si aggiunge un dividendo annuo previsto in ulteriore aumento per il 2011, oggi pari a 3%. Attualmente abbiamo destinato a questo investimento una quota pari a 0,8% del totale del portafoglio, con un controvalore pari a 316 azioni. Comprare in data di oggi il titolo.
fonte : London Market Research Ltd