ANCHE IN CINA arrivano le difficoltà legate ad un’economia basata su un forte trend di esportazioni, ma con una grande sproporzione fra consumi e investimenti a scapito dei consumi, in un contesto di semi-autarchia del proprio mercato finanziario.
QUESTO HA IMPOSTO un cambiamento di direzione facendo sì che il Governo cinese mettendo in atto il XII Piano Quinquennale basasse la crescita economica su tre nuove direttive principali: espansione del mercato interno, attenzione agli aspetti qualitativi dello sviluppo e ruolo delle piccole e medie imprese.
E NON SOLO PER MOTIVAZIONI interne, ma, soprattutto perché bisogna tener conto dell’odierno contesto internazionale, duramente colpito dalla crisi economica e finanziaria, e delle enormi difficoltà dei ad acquistare le merci cinesi.
BISOGNA INOLTRE AGGIUNGERE la necessità di assicurarsi materie prime e approvvigionamento energetico per sostenere lo sviluppo interno, senza dimenticare le problematiche legate alla proprietà intellettuale, all’accesso al mercato degli appalti, alla qualità dei prodotti interni, all’efficienza dei servizi bancari.
QUINDI PER LA CINA è arrivato il momento di instaurare collaborazioni solide sia con gli Usa che con la Ue, per raggiungere l’obiettivo prefissatosi con il XII Piano Quinquennale.
I RAPPORTI UE-CINA e quello Italia-Cina vanno dunque impostati sulla base di una globalizzazione, superando le rigidità che ostacolano la concessione a Pechino dello status di economia di mercato, adottando misure di apertura economica e commerciale con atteggiamento affidabile sulla scena internazionale.
Anche perche, risulterebbe imperdonabile, per l’Europa, lasciare agli Usa il ruolo di partner primario della Cina.
È INVECE NECESSARIO che l’Unione europea assuma un ruolo forte e fondamentale in questa partnership, incrementando con gli Usa una strategia che sia basata su responsabilità comune ed oneri condivisi.