Secondo un report nei prossimi 18 mesi si potrebbero perdere 18.000 posti legati al settore della finanza. Minori profitti per le banche. La riforma di Obama fa il resto.
I TAGLI – La crisi economica ha colpito duro il settore finanziario. In particolare le società finanziarie di tutto il mondo potrebbero tagliare nei prossimi 18 mesi 80.000 posti di lavoro ( 10% in meno rispetto ai valori attuali), a causa del rallentamento dei profitti. Le dichiarazioni di Meredith Whitney, ex analista di Oppenheimer & Co, famosa per aver predetto la crisi del credito di tre anni, hanno fatto il giro del mondo. Secondo il report della Meredith Whitney “ il 2010 rappresenterà per le aziende di Wall Street, un anno di grandi cambiamenti” Infatti, quei prodotti finanziari , che negli anni precedenti, consentivano, margini, ora non rappresentano più una garanzia.
POCHI MARGINI – Dopo il crollo, le aziende di Wall Street sono state sottoposte a profonde modifiche strutturali. Le banche in tutto il mondo durante l’ultima crisi finanziaria , secondo il report, hanno già tagliato circa 330 mila posti di lavoro dall’inizio della crisi finanziaria, e solo alcune hanno ricominciato ad assumere sulla scia del recente recupero dei mercati. Ma le nuove assunzioni non hanno compensati i licenziamenti degli anni precedenti. In particolare Barclays (3.600 nei dodici mesi terminati lo scorso 30 giugno), Credit Suisse (1.800) e Royal Bank of Scotland (1.100). Un fenomeno, però, che probabilmente si esaurirà in fretta, conclude la Whitney. E nonostante i mercati emergenti continueranno a correre, ciò non sarà probabilmente sufficiente a compensare il declino di Stati Uniti ed Europa.
Il settore più compito dai tagli , dopo la riforma di Obama, sarà quello legato alle operazioni di trading, in particolare quello legato al reddito fisso, alle valute e alle materie prime. Ma altri tagli dovrebbero arrivare dal settore legato alle cartolarizzazione agli swap e ai derivati. Infatti , alle banche per poter negoziare in derivati, verrà richiesto capitali superiori.